Piazza del Plebiscito è considerata “la” piazza della città di Napoli, quella dove sempre ci si ritrova, quella dove hanno luogo le manifestazioni e le feste popolari dei napoletani.

La piazza trova sede nel cuore della città, e alla sua superficie di oltre 25 mila metri quadri si affacciano altri rilevanti monumenti storici napoletani, quali il Palazzo Reale, la basilica di san Francesco di Paola, il palazzo della Prefettura e il Palazzo Salerno.

Nobilitata dal prospetto principale di Palazzo Reale, a cui il Teatro di San Carlo e la vicina Galleria Umberto I si appoggiano, il suo aspetto di piazza architettonicamente conclusa è relativamente recente, risalendo alla fine del s. XVIII. Il momento più rilevante della finalizzazione dell'opera accadde precisamente nel 1810, quando Gioacchino Murat ha fatto realizzare l'emiciclo dorico che ancora oggi la caratterizza.

Al centro del colonnato si trova la chiesa di S. Francesco di Paola, che costituisce il principale esempio neoclassico partenopeo, costruita tra il 1817 e il 1846 da Ferdinando I, in occasione di celebrare la conclusione del dominio napoleonico sulla città.

Nella Piazza del Plebiscito, davanti alla chiesa, si trovano le statue equestri di Carlo III di Borbone, opera di Antonio Canova, e di Ferdinando I, il quale cavallo è attribuito allo stesso Canova.

Oggi Piazza del Plebiscito è collegata alla sottostante Via Ferdinando Acton attraverso un'ascensore pubblico di uso gratuito, l'Ascensore Acton. Sin dalla riforma bassoliniana, la Piazza è diventata uno scenario per le principali manifestazioni ed eventi napoletani e italiani: dai comizi elettorali alle serate del Festivalbar, alle trasmissioni televisive in diretta di alcune cerimonie nazionali (ad esempio a capodanno), ai concerti di artisti di peso internazionale quali Massimo Ranieri, Paul McCartney, Andrea Bocelli o José Carreras.

Abitualmente nel periodo natalizio vengono esibite al centro della Piazza diverse opere d'arte contemporanea, come quelle da Mimmo Paladino, Rebecca Horn, Richard Serra o Luciano Fabro.